Il Tribunale Amministrativo Regionale, nell'esaminare il ricorso avverso l'annullamento di un provvedimento comunale che aveva concesso la sanatoria edilizia ai sensi dell'art. 32 della legge n. 47/1985, afferma il principio per cui la Soprintendenza, nell'esercizio del proprio potere di controllo sull'autorizzazione paesaggistica rilasciata dall'Ente locale, può legittimamente annullare tale provvedimento qualora riscontri vizi di legittimità, come la carenza o la contraddittorietà della motivazione, senza che ciò si traduca in un'indebita sovrapposizione di valutazioni di merito rispetto a quelle demandate all'Autorità comunale. Inoltre, il Tribunale precisa che l'art. 43 della legge n. 47/1985, che consente la sanatoria per le opere incompiute a causa di provvedimenti amministrativi, non trova applicazione nel caso di interventi strutturali, come il completamento della copertura di una tettoia, in quanto tali opere non rientrano nella nozione di "funzionalità" dell'immobile. Infine, il Tribunale ritiene che l'annullamento del provvedimento comunale debba riguardare l'intera istanza di condono, non essendo possibile un frazionamento d'ufficio delle opere da condonare.