Cassazione penale Sez. II sentenza n. 35415 del 1 ottobre 2010

ECLI:IT:CASS:2010:35415PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La responsabilità penale per il reato di associazione a delinquere richiede la prova certa e inequivocabile della partecipazione dell'imputato all'organizzazione criminosa, non essendo sufficiente una mera valutazione probabilistica o presuntiva del suo ruolo all'interno del sodalizio. Il giudice di merito, nel valutare gli elementi probatori, deve pervenire a una motivazione logica e coerente che escluda ragionevoli dubbi sulla effettiva sussistenza del vincolo associativo in capo all'imputato. La mera esistenza di contatti, linguaggio criptico e riferimenti ad altri soggetti, pur potendo costituire indizi, non è di per sé sufficiente a integrare la prova della partecipazione dell'imputato all'associazione a delinquere, dovendosi richiedere elementi di fatto più solidi e concludenti.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CASUCCI Giuliano - Presidente

Dott. TADDEI Margherita B. - Consigliere

Dott. BRONZINI Giuseppe - Consigliere

Dott. CHINDEMI Domenico - Consigliere

Dott. RAGO Geppino - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Procuratore Generale della Repubblica di Palermo;

avverso la sentenza della Corte d'Appello di Palermo che, in data 11.03.2009, ha assolto Be. An. (nato il (OMESSO));

Sentita la relazione della causa fatta dal consigliere Dott. Margherita Bianca Taddei;

Sentita la requisitoria del sostituto procuratore generale Riello Luigi, il quale ha concluso chiedendo l'annullamento con rinvio della sentenza;

Sentito l'av…

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