Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 37372 del 9 settembre 2014

ECLI:IT:CASS:2014:37372PEN

Massima

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L'aggravante del metodo mafioso di cui all'art. 7 del d.l. n. 152 del 1991 può trovare applicazione anche quando il fatto estorsivo sia commesso da soggetti estranei all'associazione mafiosa, senza necessità di espliciti riferimenti all'organizzazione criminale, essendo sufficiente che la condotta dell'agente abbia provocato nella vittima la percezione della riferibilità del fatto ad una matrice mafiosa, in ragione del contesto ambientale e delle modalità intimidatorie utilizzate. L'effetto di intimidazione tipico della pressione mafiosa può infatti realizzarsi anche attraverso modalità indirette, senza che sia necessaria l'esplicita ostentazione della matrice associativa, purché la condotta dell'agente sia idonea a suscitare nella vittima la convinzione della riferibilità del fatto ad un'organizzazione criminale di tipo mafioso. Pertanto, il richiamo da parte dell'agente a "mandanti" e la sollecitazione a rivolgersi ad un "amico" mediatore, in un contesto ambientale caratterizzato dalla presenza di un'organizzazione mafiosa radicata nel territorio e da recenti episodi di violenza, possono integrare gli estremi dell'aggravante, indipendentemente dall'effettiva appartenenza dell'agente all'associazione criminale e dalla prova di un suo diretto collegamento con essa. Ciò in quanto l'evento tipico della fattispecie circostanziale consiste nella qualità della convinzione indotta nella vittima, che deve essere ragionevolmente conseguente alla condotta dell'agente e non il frutto esclusivo di particolari sentimenti o timori della persona offesa.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. IPPOLITO Francesco - Presidente

Dott. LEO Gugliel - rel. Consigliere

Dott. DI STEFANO Pierluigi - Consigliere

Dott. CAPOZZI Angelo - Consigliere

Dott. DE AMICIS Gaetano - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto nell'interesse di

(OMISSIS), nato a (OMISSIS);

avverso la sentenza della Corte d'appello di Bari in data 03/06/2013;

visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;

udita la relazione svolta in pubblica udienza dal consigliere Dott. LEO Guglielmo;

udite le conclusioni del Pubblico Ministero, in persona del Dott. CEDRANGOLO Oscar, che ha chiesto il rigetto del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1. E' impugnata la sentenza del 3/06/2013 …

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