Cassazione penale Sez. IV sentenza n. 38405 del 18 settembre 2013

ECLI:IT:CASS:2013:38405PEN

Massima

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Il concorso di persone nel reato non presuppone necessariamente un previo accordo né la reciproca contestuale consapevolezza del comune agire, in quanto l'attività costitutiva del concorso può essere rappresentata da qualsiasi comportamento esteriore che fornisca un apprezzabile contributo, in tutte o alcune fasi di ideazione, organizzazione od esecuzione, alla realizzazione dell'altrui proposito criminoso. È sufficiente che ciascun agente abbia conoscenza, anche unilaterale, del contributo recato alla condotta altrui, in quanto il contributo concorsuale assume rilevanza non solo quando abbia efficacia causale, ponendosi come condizione dell'evento lesivo, ma anche quando assuma la forma di un contributo agevolatore, ovvero quando il reato, senza la condotta di agevolazione, sarebbe ugualmente commesso, ma con maggiori incertezze di riuscita o difficoltà. Pertanto, ai fini della configurabilità del concorso di persone nel reato, è sufficiente che la condotta di partecipazione si manifesti in un comportamento esteriore idoneo ad arrecare un contributo apprezzabile alla commissione del reato, mediante il rafforzamento del proposito criminoso o l'agevolazione dell'opera degli altri concorrenti, e che il partecipe, per effetto della sua condotta, idonea a facilitarne l'esecuzione, abbia aumentato la possibilità della produzione del reato, in quanto in forza del rapporto associativo diventano sue anche le condotte degli altri concorrenti.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUARTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SIRENA Pietro Antoni - Presidente

Dott. CIAMPI Francesc - rel. Consigliere

Dott. ESPOSITO Lucia - Consigliere

Dott. DOVERE Salvatore - Consigliere

Dott. DELL'UTRI Marco - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1 (OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

2. (OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza della CORTE D'APPELLO DI BRESCIA in data 25 gennaio 2012;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. CIAMPI FRANCESCO MARIA;

sentite le conclusioni del PG in persona del Dott. ANIELLO Roberto, che ha chiesto il rigetto dei ricorsi.

RITENUTO IN FATTO

1. Con sentenza in data 25 gennaio 2012 la Corte d'Appello di Brescia, in riforma della sentenza in …

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