Cassazione penale Sez. V sentenza n. 25673 del 24 giugno 2008

ECLI:IT:CASS:2008:25673PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La legittima difesa non può essere invocata quando l'azione difensiva eccede manifestamente i limiti imposti dalla necessità di respingere l'offesa, come nel caso in cui l'aggressore, pur avendo inizialmente brandito un'arma, si stia allontanando dalla scena del crimine al momento dell'azione difensiva. In tali ipotesi, la reiterazione di colpi di arma da fuoco, anche se diretti contro l'aggressore, non può essere giustificata dalla scriminante della legittima difesa, in quanto l'offesa non è più attuale e l'azione difensiva risulta sproporzionata e non necessaria. La valutazione circa la sussistenza dei requisiti della legittima difesa deve essere effettuata sulla base di un giudizio complessivo delle circostanze del caso concreto, senza che possa assumere rilievo decisivo la mera presenza di un'arma impropria, come un paio di forbici, nella disponibilità della vittima in un momento precedente all'aggressione, se tale elemento non risulta determinante ai fini della dinamica dell'evento.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CALABRESE Renato Luigi - Presidente

Dott. PIZZUTI Giuseppe - Consigliere

Dott. FEDERICO Giovanni - Consigliere

Dott. PALLA Stefano - Consigliere

Dott. DUBOLINO Pietro - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

Sul ricorso proposto da:

RU. DI., N. IL (OMESSO);

avverso SENTENZA del 29/11/2007 PRIMA SEZ. CORTE CASSAZIONE di ROMA;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dr. PALLA STEFANO;

sentite le conclusioni del P.G. Dr. Monetti V., che ha chiesto l'inammissibilita';

Udito il difensori Avv. MINASI V..

MOTIVI DELLA DECISIONE

Ru. Di. propone ricorso straordinario, ex articolo 625-bis c.p.p., av…

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