Tribunale Amministrativo Regionale Lazio - Roma sentenza n. 3690 del 2022

ECLI:IT:TARLAZ:2022:3690SENT

Massima

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Il diniego del visto d'ingresso per lavoro subordinato stagionale è legittimo quando il richiedente non fornisce indicazioni attendibili circa la conoscenza diretta del datore di lavoro e dimostra di non conoscere la lingua italiana, elementi che evidenziano la probabile fittizietà del rapporto di lavoro e il rischio di permanenza irregolare nel territorio nazionale, in violazione degli obblighi internazionali assunti dall'Italia nell'ambito dello Spazio Schengen, i quali impongono un rigoroso esame delle domande di visto e il rigetto anche in presenza di minime carenze dei requisiti previsti. Il provvedimento di diniego del visto d'ingresso per lavoro subordinato stagionale è legittimo quando il richiedente non fornisce indicazioni attendibili sulla conoscenza diretta del datore di lavoro e dimostra di non conoscere la lingua italiana, elementi che evidenziano la probabile fittizietà del rapporto di lavoro e il rischio di permanenza irregolare nel territorio nazionale, in violazione degli obblighi internazionali assunti dall'Italia nell'ambito dello Spazio Schengen, i quali impongono un rigoroso esame delle domande di visto e il rigetto anche in presenza di minime carenze dei requisiti previsti. L'amministrazione ha il dovere di verificare attentamente la veridicità delle dichiarazioni del richiedente e la sussistenza dei presupposti per il rilascio del visto, considerando che l'ingresso per motivi di lavoro comporta il diritto non solo di soggiornare ma anche di circolare liberamente nello Spazio Schengen, con la conseguente responsabilità dello Stato italiano nei confronti degli altri Stati membri. Pertanto, la mancata conoscenza da parte del lavoratore di circostanze fondamentali del futuro rapporto d'impiego e la sua condizione di origine, sono indicative della sussistenza di seri dubbi sulla veridicità delle dichiarazioni, non superabili attraverso altri documenti, in quanto l'intervista nel paese di origine assume maggiore pregnanza probatoria.

Sentenza completa

Pubblicato il 31/03/2022

N. 03690/2022 REG.PROV.COLL.

N. 11198/2017 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio

(Sezione Quarta)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 11198 del 2017, proposto da -OMISSIS-, rappresentato e difeso dagli avvocati Andrea Vecchio Verderame, Giacomo Berutto, con domicilio eletto presso lo studio Andrea Vecchio Verderame in Roma, viale G. Mazzini 11;

contro

Ministero degli Affari Esteri, non costituito in giudizio;
Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, in persona del legale rappresentante pro tempore, rappresentati e difesi dall'Avvocatura Generale dello Stato, domiciliataria ex lege in Roma, via dei Portoghesi, 12;

per l'annullamento, del provvedimento prot. n. -OMISSIS-, del 15 agosto 2017, con i…

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