Cassazione penale Sez. V sentenza n. 28373 del 12 ottobre 2020

ECLI:IT:CASS:2020:28373PEN

Massima

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Il possesso di un documento di identificazione contraffatto, realizzato mediante abrasione della dicitura "non valida per l'espatrio", integra il reato di cui all'art. 497-bis, comma 2, c.p., in quanto costituisce ipotesi autonoma di reato rispetto al mero possesso di cui al comma 1 dello stesso articolo, essendo finalizzata a punire in modo più significativo chi concorre nella contraffazione del documento. Il diniego dell'applicazione delle circostanze attenuanti generiche può essere adeguatamente motivato dal giudice facendo riferimento agli elementi ritenuti decisivi o comunque rilevanti, come la pervicacia a delinquere dell'imputato e i suoi precedenti penali, senza necessità di prendere in considerazione tutti gli elementi favorevoli o sfavorevoli dedotti dalle parti o rilevabili dagli atti.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SABEONE Gerardo - Presidente

Dott. DE GREGORIO Eduardo - Consigliere

Dott. SETTEMBRE Antonio - Consigliere

Dott. CALASELICE Barbara - Consigliere

Dott. CAPUTO Angelo - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 12/06/2018 della CORTE APPELLO di ROMA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere CAPUTO ANGELO.
Uditi in pubblica udienza il Sostituto Procuratore generale della Repubblica presso questa Corte di cassazione EPIDENDIO Tomaso, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso del ricorso e, per il ricorrente, l'Avv. (OMISSIS), in sostituzione dell'Avv. (OMISSIS)…

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