Il Comune è tenuto a ordinare la demolizione di opere edilizie realizzate senza titolo abilitativo, anche a distanza di anni dalla loro realizzazione, in quanto tale provvedimento costituisce atto dovuto e sufficientemente motivato con il mero accertamento dell'abusività del manufatto, essendo in re ipsa l'interesse pubblico alla sua rimozione, senza necessità di una specifica valutazione delle ragioni di interesse pubblico o di una comparazione con gli interessi privati coinvolti. L'ordine di demolizione non richiede una motivazione analitica, essendo sufficiente l'indicazione del tipo di sanzione che la legge collega all'abuso, al fine di rendere noto al responsabile che il mancato adeguamento spontaneo determinerà l'applicazione di sanzioni più onerose. Il completamento funzionale di opere edilizie abusive realizzate in assenza di titolo non consente l'applicazione dell'istituto del condono edilizio, qualora gli interventi realizzati abbiano dato luogo a organismi edilizi del tutto differenti rispetto a quelli per i quali era stata presentata l'istanza di condono, non potendosi ritenere che si tratti di meri lavori di integrazione strettamente necessari alla funzionalità delle strutture preesistenti ai sensi dell'art. 43 della legge n. 47/1985. Pertanto, il Comune è tenuto a ordinare la demolizione delle opere abusive, in quanto atto dovuto e sufficientemente motivato con il mero accertamento dell'abusività, senza necessità di una specifica valutazione delle ragioni di interesse pubblico o di una comparazione con gli interessi privati coinvolti, essendo in re ipsa l'interesse pubblico alla rimozione del manufatto realizzato senza titolo.