Cassazione penale Sez. V sentenza n. 37912 del 6 ottobre 2022

ECLI:IT:CASS:2022:37912PEN

Massima

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La partecipazione all'associazione mafiosa richiede un rapporto di stabile e organica compenetrazione con il tessuto organizzativo del sodalizio, tale da implicare non già uno "status" di appartenenza, bensì un ruolo dinamico e funzionale, in esplicazione del quale l'agente "prende parte" al fenomeno associativo, rimanendo a disposizione dell'ente per il perseguimento dei comuni fini delittuosi. La condotta partecipativa può essere dimostrata anche attraverso la prova di un effettivo contributo prestato in favore del clan, purché tale contributo si caratterizzi per la sua continuità e stabilità, anche in assenza di una formale affiliazione. Ai fini della configurabilità del reato di estorsione contrattuale, è sufficiente che la condotta del soggetto attivo abbia limitato l'autonomia negoziale della vittima, impedendole di perseguire i propri interessi economici nel modo ritenuto più opportuno, senza che sia necessaria la prova di una posizione di soggezione o subalternità della persona offesa. La circostanza aggravante di cui all'art. 416-bis.1 c.p. ha natura soggettiva, inerendo ai motivi a delinquere, e si comunica al concorrente nel reato che, pur non animato da tale scopo, sia consapevole della finalità agevolatrice perseguita dal compartecipe. Le esigenze cautelari di eccezionale rilevanza di cui all'art. 275 comma 4 c.p.p. si distinguono da quelle ordinarie solo per il grado del pericolo, nella specie di reiterazione, in quanto, a fronte dell'elevata probabilità di rinnovazione dell'attività delittuosa richiesta dall'art. 274 c.p.p., è necessaria la certezza che l'indagato, ove sottoposto a misure cautelari diverse dalla custodia in carcere, continui nella commissione di delitti della stessa specie di quello per cui si procede.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. Scarl INI Enrico Vittorio - Presidente

Dott. GUARDIANO Alfredo - Consigliere

Dott. PILLA Egle - rel. Consigliere

Dott. TUDINO Alessandrina - Consigliere

Dott. CIRILLO Pierangelo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposta da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 29/12/2021 del TRIB. RIESAME di REGGIO CALABRIA;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. EGLE PILLA;
Udita la requisitoria del Sostituto Procuratore Generale presso la Corte di Cassazione Dr. TASSONE KATE che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso;
Udite le conclusioni del difensore di fiducia, avv. (OMISSIS), per il ricorrente, che ha insistito per l'accoglimento del ricorso.
RITENUTO IN FATTO…

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