Cassazione penale Sez. II sentenza n. 21323 del 17 luglio 2020

ECLI:IT:CASS:2020:21323PEN

Massima

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Il reato di estorsione aggravata dal metodo mafioso si configura quando, in un contesto territoriale dominato da consorterie criminali, il soggetto agente, pur senza esplicite minacce, pretenda dalla vittima il pagamento di somme di denaro per assicurarle protezione, sfruttando il timore reverenziale derivante dalla notoria appartenenza dell'estorsore a un'organizzazione mafiosa. In tali casi, la prova dell'elemento soggettivo del reato associativo può desumersi dalla commissione dei reati-fine, dalle loro modalità esecutive e da altri elementi indiziari, quali le frequentazioni dell'indagato con esponenti della cosca, i suoi precedenti penali e la preoccupazione manifestata per le microspie, che, valutati nel loro complesso, possono dimostrare la sua intraneità all'associazione di stampo mafioso. Inoltre, in tema di associazione di tipo mafioso, la mera frequentazione di soggetti affiliati al sodalizio criminale può costituire un elemento di riscontro, purché qualificata da abituale o significativa reiterazione e connotata dal necessario carattere individualizzante. Infine, la valutazione di circostanze di fatto raccolte in altro procedimento penale è legittima, in quanto la preclusione del giudicato riguarda solo l'esercizio dell'azione penale per il reato già giudicato, non la rinnovata valutazione di tali circostanze per l'accertamento di reati diversi.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CAMMINO Matilde - Presidente

Dott. IMPERIALI Luciano - Consigliere

Dott. BORSELLINO Maria Daniel - Consigliere

Dott. PACILLI G. A. R. - Consigliere

Dott. SGADARI Giusepp - est. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 11/10/2019 del Tribunale di Reggio Calabria;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
udita la relazione della causa svolta dal Consigliere Sgadari Giuseppe;
sentito il Pubblico Ministero, nella persona del Sostituto Procuratore generale MARINELLI Felicetta, che ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso;
sentito il difensore, avv. (OMISSIS), anche in sostituzione dell'avv. (OMISSIS), che ha concluso …

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