Cassazione penale Sez. II sentenza n. 13798 del 13 aprile 2021

ECLI:IT:CASS:2021:13798PEN

Massima

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Il pubblico ufficiale che, con artifizi e false documentazioni, induce in errore l'amministrazione pubblica procurandosi un ingiusto profitto, integra i reati di truffa aggravata e peculato, giustificando l'applicazione di una misura cautelare interdittiva, anche in presenza di un pregresso curriculum professionale positivo, qualora emerga una propensione a commettere delitti contro la pubblica amministrazione e il patrimonio, nonché una pluralità di condotte fraudolente, pur se limitate nel tempo, che escludono l'occasionalità del fatto. La volontà risarcitoria, ove non concretizzata in atti concreti di riparazione del danno, non è sufficiente a escludere del tutto le esigenze cautelari, ma può essere valorizzata per contenere la durata della misura interdittiva, unitamente alla valutazione complessiva della condotta e della personalità dell'indagato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. RAGO Geppino - Presidente

Dott. MANTOVANO Alfredo - Consigliere

Dott. BORSELLINO Maria D - rel. Consigliere

Dott. COSCONI Giuseppe - Consigliere

Dott. DI PISA Fabio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza emessa dal Tribunale di Salerno il 15/10/2020;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere BORSELLINO MARIA DANIELA;
lette le conclusioni del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale LIGNOLA Ferdinando che ha chiesto il rigetto dei ricorsi.
RITENUTO IN FATTO
1. Con l'ordinanza impugnata il Tribunale di Salerno, accoglien…

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