La massima giuridica che si può trarre dalla sentenza è la seguente: Il rinnovo automatico di una concessione di pubblico servizio, senza l'esperimento di una procedura di selezione concorrenziale, è in contrasto con i principi fondamentali del diritto comunitario a tutela della concorrenza e del mercato, e pertanto l'Amministrazione competente è tenuta ad annullare in autotutela tale rinnovo, valutando adeguatamente gli interessi del concessionario uscente e della collettività, nel rispetto dei presupposti e delle modalità previsti dalla legge per l'esercizio del potere di autotutela. L'Amministrazione deve garantire il ripristino di corrette dinamiche concorrenziali attraverso l'indizione di una nuova procedura di gara per l'affidamento della concessione, senza che il precedente concessionario possa vantare un automatico diritto al rinnovo in ragione degli investimenti effettuati, i quali possono essere posti a base d'asta. Il termine di 60 giorni previsto per l'espressione del parere dell'Autorità garante della concorrenza e del mercato non ha carattere perentorio, e la sua decorrenza inizia solo dal momento in cui l'Autorità riceve una specifica comunicazione contenente gli elementi rilevanti dell'atto da valutare.