L'amministrazione comunale è tenuta a pronunciarsi espressamente sull'istanza del privato volta ad ottenere l'istituzione di uno stallo di sosta per disabili, anche qualora il privato non risulti residente nel comune, in quanto titolare di un interesse qualificato derivante dall'attivazione del relativo procedimento amministrativo. Il mancato esercizio del potere decisorio da parte dell'amministrazione, nonostante la presentazione di apposita diffida, integra un'ipotesi di silenzio inadempimento suscettibile di sindacato giurisdizionale, con conseguente obbligo per l'amministrazione di pronunciarsi espressamente sull'istanza entro un termine perentorio. Il diritto del privato di ottenere una pronuncia espressa dell'amministrazione, anche in caso di mancanza dei presupposti per l'accoglimento della richiesta, trova fondamento nel principio di doverosità dell'azione amministrativa, in virtù del quale l'amministrazione non può esimersi arbitrariamente dal decidere su istanze che incidono su posizioni giuridiche differenziate dei privati. Pertanto, l'amministrazione comunale è tenuta a pronunciarsi espressamente sull'istanza del privato volta ad ottenere l'istituzione di uno stallo di sosta per disabili, entro il termine perentorio di 30 giorni dalla comunicazione o notificazione della sentenza, ferma restando la pienezza della sua valutazione di merito.