Il contratto di compravendita di un immobile, con le relative parti comuni, comporta per il venditore-costruttore l'obbligo di consegnare la cosa venduta priva di vizi, anche se questi si manifestino successivamente alla conclusione del contratto. Pertanto, il compratore può agire in giudizio per ottenere l'esatto adempimento di tale obbligo, richiedendo la riparazione o il rifacimento delle opere necessarie per eliminare i vizi riscontrati, senza essere soggetto ai termini di decadenza o prescrizione previsti per l'azione di garanzia per vizi. Tuttavia, qualora i vizi siano imputabili alla mancata manutenzione o all'uso improprio da parte del compratore, il venditore non sarà responsabile per tali difetti. Inoltre, l'amministratore del supercondominio è legittimato ad agire in giudizio a tutela delle parti comuni, anche se la titolarità di queste ultime spetta ai singoli condomini, in quanto il regolamento condominiale attribuisce al supercondominio la gestione e la manutenzione di tali beni. Infine, il giudice di appello, nel riformare parzialmente la sentenza di primo grado, deve provvedere d'ufficio a un nuovo regolamento delle spese di lite, in applicazione del principio dell'effetto espansivo interno della riforma.