Cassazione penale Sez. I sentenza n. 23975 del 22 giugno 2022

ECLI:IT:CASS:2022:23975PEN

Massima

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Il tentativo di omicidio si configura quando l'agente, attraverso l'utilizzo di un mezzo idoneo a cagionare la morte, come un'arma da taglio, infligge alla vittima ferite in zone vitali del corpo, tali da mettere in pericolo la sua incolumità, dimostrando così una volontà omicida, anche in assenza di un proposito di uccidere in modo definitivo. La reiterazione dei colpi inferti a distanza ravvicinata e la gravità delle lesioni prodotte costituiscono elementi oggettivi idonei a comprovare l'intenzione di uccidere, a prescindere dal fatto che la vittima sia riuscita a sottrarsi all'aggressione. Il diniego delle circostanze attenuanti generiche è giustificato dalla particolare brutalità della condotta, che esclude la possibilità di una minore capacità a delinquere sotto il profilo soggettivo.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BONI Monica - Presidente

Dott. DI GIURO Gaetano - Consigliere

Dott. MAGI Raffaello - rel. Consigliere

Dott. RENOLDI Carlo - Consigliere

Dott. FILOCAMO Fulvio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 20/09/2021 della CORTE APPELLO di MILANO;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere MAGI RAFFAELLO;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore TOCCI STEFANO che ha concluso chiedendo la declaratoria d'inammissibilita' del ricorso.
IN FATTO E IN DIRITTO
1. Con sentenza in data 20 settembre 2021 la Corte di appello di Milano ha confermato la sentenza emessa …

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