La pianificazione urbanistica comunale, nell'ambito del potere di "governo del territorio", costituisce espressione di un ampio potere tecnico-discrezionale della pubblica amministrazione, sindacabile in sede giurisdizionale solo in presenza di palesi errori di fatto o abnormi illogicità, non essendo consentito al giudice amministrativo un sindacato di merito sulle scelte pianificatorie. Le scelte di pianificazione urbanistica, volte a disciplinare l'assetto e l'utilizzo del territorio comunale, rientrano nella competenza legislativa concorrente di cui all'art. 117, comma 3, Cost. e sono finalizzate a perseguire un armonico sviluppo socio-economico del territorio, ben potendo prevedere la localizzazione o l'esclusione di determinate attività economiche in specifiche aree, senza che ciò integri una lesione della libertà di iniziativa economica costituzionalmente garantita. Il divieto di prosecuzione di un'attività di gioco e scommesse, disposto in ragione della sua incompatibilità con la destinazione d'uso dell'immobile prevista dagli strumenti urbanistici comunali, non è influenzato né dalla normativa regionale in materia di contrasto alla ludopatia, né dai provvedimenti attuativi di tale disciplina, atteso che tali atti non costituiscono il fondamento del provvedimento impugnato, il quale si basa esclusivamente sulla verifica della conformità urbanistica dell'attività.