Cassazione penale Sez. V sentenza n. 37530 del 16 settembre 2015

ECLI:IT:CASS:2015:37530PEN

Massima

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Il reato di violenza privata, di cui all'art. 610 c.p., si configura quando l'agente, mediante violenza o minaccia, costringe altri a fare, tollerare od omettere qualche cosa. Perché possa ritenersi assorbito il reato di minaccia, di cui all'art. 612 c.p., è necessario che la condotta minacciosa sia stata esclusivamente finalizzata a realizzare uno dei fini tipici della violenza privata, ossia a costringere la vittima a un determinato comportamento. Qualora, invece, la minaccia abbia avuto una autonoma finalità di intimidazione, ulteriore rispetto alla costrizione già realizzata con la violenza privata, essa mantiene una propria autonoma rilevanza penale, non potendo essere assorbita nel reato di violenza privata. In tal caso, sussiste il concorso formale tra i due reati, con applicazione della disciplina del reato continuato. La valutazione dei presupposti per la concessione della sospensione condizionale della pena rientra nel potere discrezionale del giudice di merito, il cui esercizio è sindacabile in sede di legittimità solo in presenza di vizi logici o di motivazione apparente. Il provvedimento con cui il giudice penale assegna alla parte civile una somma a titolo di provvisionale, ai sensi dell'art. 540 c.p.p., comma 2, ha carattere meramente delibativo e non acquista efficacia di giudicato in sede civile, onde il relativo provvedimento non è impugnabile per cassazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PALLA Stefano - Presidente

Dott. FUMO Maurizio - Consigliere

Dott. GUARDIANO Alfredo - rel. Consigliere

Dott. MICHELI Paolo - Consigliere

Dott. LIGNOLA Ferdinando - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza pronunciata in data 28.10.2014 dalla corte di appello di Bologna;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
udita la relazione svolta dal consigliere Dott. Guardiano Alfredo;
udito il Pubblico Ministero nella persona del sostituto procuratore generale Dott. IACOVIELLO Francesco Mauro, che ha concluso per l'annullamento della sentenza impugnata, limitatamente alla mancata concessione della sospensione condizionale della pena; per…

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