Cassazione penale Sez. II sentenza n. 4579 del 3 febbraio 2009

ECLI:IT:CASS:2009:4579PEN

Massima

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La falsa dichiarazione di possedere la cittadinanza italiana o di altro Paese dell'Unione Europea, resa al fine di ottenere un beneficio pubblico previsto dalla legge, integra il reato di truffa aggravata, in quanto costituisce un artificio idoneo a indurre in errore l'ente erogatore, il quale è tenuto per legge a fare affidamento sulla veridicità di tali dichiarazioni sostitutive. La circostanza che il documento di identità esibito dall'interessato abbia consentito di rilevare la carenza del requisito della cittadinanza è irrilevante, in quanto il documento era destinato solo all'identificazione del percettore e non alla verifica della sussistenza di tale requisito. Inoltre, la "confusione" ingenerata dalla lettera accompagnatoria del Presidente del Consiglio o il peculiare contesto amministrativo in cui il beneficio è stato erogato non escludono la sussistenza del dolo, in quanto il requisito della cittadinanza era di immediata e agevole percezione, essendo chiaramente indicato nel modulo sottoscritto dal richiedente. Pertanto, la condotta descritta integra gli estremi del reato di truffa aggravata, non potendo essere ricondotta alla fattispecie residuale di cui all'art. 316-ter c.p., in quanto la falsa dichiarazione si è tradotta in una artificiosa rappresentazione della realtà idonea a indurre in errore l'ente erogatore.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ESPOSITO Antonio - Presidente

Dott. NUZZO Laurenza - Consigliere

Dott. ZAPPIA Pietro - Consigliere

Dott. CURZIO Pietro - rel. Consigliere

Dott. MACCHIA Alberto - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

PROCURATORE DELLA REPUBBLICA PRESSO IL TRIBUNALE DI VARESE;

contro la sentenza del Giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Varese del 30 luglio 2007;

nei confronti di:

HU. Pi. ;

Visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;

Udita la relazione del Consigliere, Dott. ((omissis));

Udito il Procuratore generale presso la Corte di cassazione, in persona del Sostituto Dott. ((omissis)) che ha c…

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