Gli atti compiuti all'estero su rogatoria sono assunti secondo le forme stabilite nell'ordinamento del Paese richiesto, salvo l'eventuale contrasto con norme inderogabili di ordine pubblico e buon costume, che non debbono necessariamente identificarsi con il complesso delle regole dettate dal codice di rito ed, in particolare, con quelle relative all'esercizio del diritto di difesa. Le dichiarazioni rese dalla persona imputata di reato connesso, acquisite mediante rogatoria internazionale senza l'assistenza del difensore, sono utilizzabili in quanto il successivo comma quinto dell'art. 111 Cost. prevede che la formazione della prova possa aver luogo senza contraddittorio fra le parti in presenza di circostanze eccezionali, compresa quella di "accertata impossibilità di natura oggettiva", ipotesi comprensiva della prova acquisita mediante rogatoria internazionale. La notifica dell'udienza di rinvio al difensore, in caso di irreperibilità dell'imputato, è ritualmente eseguita ai sensi dell'art. 161, comma 4, c.p.p. La genericità dei motivi di ricorso, in assenza del requisito di specificità previsto dall'art. 581, lett. c), c.p.p., comporta il rigetto del ricorso. La declaratoria di prescrizione di alcuni reati non inficia la determinazione della pena per i residui reati, in applicazione dell'art. 533, comma 2, c.p.p.