Cassazione penale Sez. I sentenza n. 42358 del 6 ottobre 2016

ECLI:IT:CASS:2016:42358PEN

Massima

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Il reato di truffa militare, pur essendo strutturalmente simile alla truffa comune, si distingue da quest'ultima per l'ulteriore requisito della qualità di militare sia della persona offesa che dell'agente. Tale peculiarità determina una diversa disciplina in ordine alla perseguibilità, essendo il reato militare perseguibile d'ufficio e non a querela della persona offesa, in quanto la tutela dell'interesse all'ordinato, regolare ed efficiente andamento del consorzio militare prevale sulla disponibilità dell'azione penale da parte del singolo militare. Pertanto, la mancata previsione, per il reato di truffa militare, della necessità di denuncia da parte del superiore della persona offesa non determina alcuna violazione del principio di legalità di cui all'art. 25 Cost. Inoltre, la modifica in senso riduttivo dell'imputazione nel corso del dibattimento, anche nei confronti dell'imputato contumace, non comporta la necessità di notificare tale modifica al fine di consentirgli nuove valutazioni circa l'accesso a riti alternativi, in quanto tale riduzione non determina una innovazione o un ampliamento dei fatti contestati tale da rendere necessarie le relative garanzie. Infine, l'applicazione d'ufficio, da parte del giudice di appello, di una pena accessoria non prevista in primo grado non viola il divieto di reformatio in peius, in quanto tale pena accessoria non è stata oggetto di impugnazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. VECCHIO Massimo - Presidente

Dott. DI TOMASSI Mariastefania - Consigliere

Dott. SARACENO Rosa - Consigliere

Dott. MANCUSO Luigi - rel. Consigliere

Dott. MINCHELLA Antonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);
avverso la sentenza n. 19/2015 CORTE MILITARE APPELLO di ROMA, del 8 luglio 2015;
visti gli atti, la sentenza e il ricorso;
udita in PUBBLICA UDIENZA del 15 marzo 2016 la relazione fatta dal Consigliere Dott. MANCUSO LUIGI FABRIZIO;
Il Pubblico Ministero, in persona del Dott. FLAMINI ((omissis)), Sostituto Procuratore Generale militare della Repubblica presso questa Corte, ha concluso chiedendo la declaratoria di inammissibilita' del ricorso, con le conseguen…

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