Il Tribunale Amministrativo Regionale, nell'esercizio della propria funzione di giustizia amministrativa, ha statuito che il Comune, in presenza di un obbligo di provvedere su un'istanza di ridisciplina urbanistica di un'area interessata da vincolo di inedificabilità scaduto, è tenuto a cooperare all'esecuzione di tale obbligo, avvalendosi prioritariamente delle professionalità presenti all'interno della propria struttura. Solo in caso di oggettiva impraticabilità di tale soluzione, il Commissario ad acta nominato dal Tribunale può autorizzare l'accesso a professionalità esterne, quali un geologo abilitato, un dottore agronomo e un tecnico abilitato per gli usi civici, al fine di predisporre il progetto di variante urbanistica necessario per l'esecuzione dell'incarico. Tali ulteriori spese graveranno comunque sul Comune inadempiente. Il Tribunale, nel ribadire l'obbligo del Comune di cooperare all'esecuzione del proprio provvedimento, ha quindi delineato un preciso iter procedurale volto a garantire l'effettiva attuazione della sentenza, attraverso il coinvolgimento prioritario delle risorse interne dell'amministrazione e, solo in via residuale, il ricorso a professionalità esterne, il cui costo sarà comunque a carico del Comune.