Cassazione penale Sez. V sentenza n. 8872 del 27 febbraio 2015

ECLI:IT:CASS:2015:8872PEN

Massima

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Il reato di atti persecutori (art. 612-bis c.p.) si configura quando la condotta abituale e reiterata di minacce e molestie, posta in essere dall'agente nei confronti della persona offesa, cagiona un grave e perdurante stato di ansia e di paura, tale da compromettere in modo significativo la sua libertà di autodeterminazione. La serialità e la sistematicità dei comportamenti, anche se tenuti in assenza fisica dell'agente, unitamente all'impatto psicologico sulla vittima, comprovato da riscontri oggettivi come le dichiarazioni testimoniali e la documentazione medica, integrano gli elementi costitutivi del delitto, a prescindere dalla modifica delle abitudini di vita della persona offesa. Il giudice di merito, nel valutare la sussistenza del reato, gode di ampia discrezionalità nella valutazione delle prove, non essendo sindacabile in sede di legittimità il mancato accoglimento di una richiesta di consulenza tecnica, ove la decisione risulti sorretta da adeguata motivazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FUMO Maurizio - Presidente

Dott. BRUNO Paolo Antonio - Consigliere

Dott. ZAZA Carlo - Consigliere

Dott. MICHELI Paolo - Consigliere

Dott. POSITANO Gabriele - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 6174/2013 CORTE APPELLO di BOLOGNA, del 14/02/2014;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 09/10/2014 la relazione fatta dal Consigliere Dott. POSITANO GABRIELE;

Il Procuratore generale della Corte di Cassazione, Dott. DE AUGUSTINIS Umberto, ha concluso chiedendo l'inammissibilita' del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1. (OMISSIS) propone ricorso per cassazione contro …

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