Il decorso del termine quinquennale previsto dalla legge per la decadenza del vincolo preordinato all'esproprio impresso dal piano regolatore generale comporta l'obbligo per l'amministrazione comunale di provvedere alla riclassificazione urbanistica dell'area di proprietà privata, senza che sia necessaria alcuna istanza o diffida da parte del proprietario. Tuttavia, il termine di 120 giorni previsto dalla legge regionale per la conclusione del procedimento di riclassificazione deve essere rispettato, sicché il ricorso proposto prima della scadenza di tale termine è dichiarato inammissibile, fatta salva la facoltà di riproporre il ricorso una volta decorso il termine. L'amministrazione comunale non può opporre l'assenza di documentazione attestante la proprietà o l'identità del richiedente, in quanto l'obbligo di provvedere sussiste indipendentemente da tali elementi, essendo la decadenza del vincolo un fatto oggettivo. Inoltre, la peculiarità della fattispecie giustifica la compensazione delle spese di giudizio tra le parti, in deroga al principio della soccombenza.