Cassazione penale Sez. I sentenza n. 17572 del 24 aprile 2019

ECLI:IT:CASS:2019:17572PEN

Massima

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Il favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, di cui all'art. 12, comma 1, del D.Lgs. n. 286/1998, configura un reato di pericolo, mentre le fattispecie previste dal comma 3 dello stesso articolo costituiscono circostanze aggravanti, soggette al giudizio di comparazione con le eventuali attenuanti riconosciute. Pertanto, una volta accertata la responsabilità dell'imputato per il reato di cui al comma 1, il giudice è tenuto a procedere al necessario giudizio di comparazione tra le circostanze aggravanti e le attenuanti, al fine di determinare la pena in maniera corretta e proporzionata. L'omissione di tale valutazione comparativa integra un vizio di motivazione, che comporta l'annullamento della sentenza limitatamente alla determinazione del trattamento sanzionatorio, con rinvio per il nuovo giudizio. Inoltre, la notifica della sentenza al domicilio eletto presso il difensore, anche se successivamente sostituito, è valida e non richiede la traduzione in lingua nota all'imputato alloglotto, salvo che quest'ultimo non dimostri il concreto pregiudizio derivante dalla mancata traduzione. Infine, l'organizzazione del viaggio finalizzato all'ingresso illegale di cittadini extracomunitari può essere desunta dalle condotte tenute dall'imputato, come il pagamento dei titoli di viaggio e l'esibizione di documenti di identificazione non riconducibili ai passeggeri, senza che sia necessario accertare il momento esatto in cui l'imputato abbia conosciuto tali persone.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CASA Filippo - Presidente

Dott. BINENTI Roberto - Consigliere

Dott. SANTALUCIA Giusep - rel. Consigliere

Dott. DI GIURO Gaetano - Consigliere

Dott. CENTONZE Alessandro - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 27/03/2017 della CORTE APPELLO di ANCONA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere, Dott. GIUSEPPE SANTALUCIA;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore, Dott. TOCCI STEFANO, che ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. La Corte di appello di Ancona ha confermato la sentenza con cui il locale Tribunale ha condannato (OMISSIS) al…

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