Tribunale Amministrativo Regionale Calabria - Catanzaro sentenza n. 1963 del 2014

ECLI:IT:TARCZ:2014:1963SENT

Massima

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La revoca di un'autorizzazione all'esercizio di un'attività commerciale di somministrazione di alimenti e bevande non può fondarsi esclusivamente sulla pericolosità sociale del titolare o di un suo familiare, ma richiede la dimostrazione di una concreta situazione di pericolo per l'ordine e la sicurezza pubblica all'interno del locale, quale la commissione di reati, la presenza di riunioni tra pregiudicati o frequentazioni sospette. Il provvedimento di revoca, infatti, non ha natura sanzionatoria nei confronti del gestore, ma mira a impedire il protrarsi di una situazione di pericolosità sociale, sicché il giudizio di pericolosità deve riguardare esclusivamente le caratteristiche oggettive del locale e non la mera vicinanza del titolare a soggetti ritenuti socialmente pericolosi. In assenza di tali elementi concreti, il provvedimento di revoca dell'autorizzazione commerciale risulta illegittimo per difetto di motivazione e violazione del principio di proporzionalità, in quanto incidente sulla libertà costituzionalmente garantita dell'iniziativa economica.

Sentenza completa

N. 00146/2014
REG.RIC.

N. 01963/2014 REG.PROV.COLL.

N. 00146/2014 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Calabria

(Sezione Prima)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 146 del 2014, proposto da:
-OMISSIS-, rappresentato e difeso dagli avv. Alfredo Gualtieri, Demetrio Verbaro, con domicilio eletto presso Alfredo Gualtieri in Catanzaro, via Vittorio Veneto, 48;

contro

Comune di Sant'Onofrio, rappresentato e difeso dall'avv. Vincenzo Pasqua, con domicilio eletto presso Gian Paolo Furriolo in Catanzaro, piazza Matteotti, 2; Ministero dell'Interno, Prefetto di Vibo Valentia, rappresentati e difesi per legge dall'Avvocatura Dello Stato, domiciliata in Catanzaro, via G. Da Fiore, 34;

per l'annullamento, previa sospensione, dell’ordinanza n. 1 em…

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