Cassazione penale Sez. V sentenza n. 7201 del 19 febbraio 2009

ECLI:IT:CASS:2009:7201PEN

Massima

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Il reato di lesioni volontarie gravi, qualora risulti aggravato dalla durata della malattia superiore ai quaranta giorni o dall'uso di uno strumento atto ad offendere, è perseguibile d'ufficio, indipendentemente dall'intervenuta remissione di querela da parte della persona offesa. In tali ipotesi, il giudice non può prosciogliere l'imputato sulla base della remissione di querela, ma deve procedere all'esame del merito al fine di verificare l'effettiva sussistenza delle circostanze aggravanti contestate. La procedibilità d'ufficio, in presenza di una forma aggravata del reato di lesioni, è volta a tutelare l'interesse pubblico alla repressione di condotte particolarmente gravi, che trascendono la sfera meramente privata del rapporto tra offeso e offensore. Pertanto, la remissione di querela, pur rilevante per i reati procedibili a querela, non può paralizzare l'azione penale quando il fatto è perseguibile d'ufficio in ragione della sua maggiore gravità oggettiva. Il giudice, in tali casi, è tenuto a valutare compiutamente la sussistenza degli elementi costitutivi del reato e delle circostanze aggravanti, senza poter essere condizionato dalla volontà della persona offesa di rinunciare all'azione penale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. AMBROSINI Giangiulio - Presidente

Dott. OLDI Paolo - Consigliere

Dott. SANDRELLI ((omissis)) - Consigliere

Dott. DE BERARDINIS Silvana - Consigliere

Dott. IACOBELLIS Marcello - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

PROCURATORE GENERALE DELLA REPUBBLICA PRESSO CORTE D'APPELLO di L'AQUILA;

nei confronti di

PI. FE. N. IL (OMESSO);

avverso la SENTENZA del 02/05/2006 TRIBUNALE di PESCARA;

Visti gli atti, la sentenza denunziata e il ricorso;

Udita in pubblica udienza la relazione fatta dal Consigliere Dott. PAOLO OLDI;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. ((omissis)) che ha conclus…

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