Cassazione penale Sez. I sentenza n. 12702 del 22 aprile 2020

ECLI:IT:CASS:2020:12702PEN

Massima

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Il riconoscimento della continuazione tra il reato associativo di stampo mafioso e i reati-fine commessi nell'ambito dell'associazione è subordinato alla verifica della sussistenza di specifici indicatori, quali l'omogeneità delle violazioni e del bene protetto, la contiguità spazio-temporale, le singole causali, le modalità della condotta, la sistematicità e le abitudini programmate di vita, nonché il fatto che, al momento della commissione del primo reato, i successivi fossero stati programmati almeno nelle loro linee essenziali. La mera adesione del partecipe in epoca risalente all'associazione mafiosa e la condivisione di un generico programma associativo non implicano, di per sé, l'ideazione programmatica, nemmeno di massima, dei reati-fine successivamente commessi, essendo necessario accertare la preordinazione unitaria da parte del soggetto agente delle diverse condotte violatrici, almeno nelle loro linee essenziali, in una fase antecedente al momento perfezionativo delle stesse. Pertanto, la possibilità di individuare il vincolo della continuazione in tale specifico settore è subordinata al reperimento di precisi indici che connotino come ricollegabili alla unitaria ed originaria programmazione criminosa le condotte di reato, tanto quella di adesione all'associazione che quelle specificamente concernenti i reati-fine, restando esclusi i reati che, definendosi nel corso del rapporto, genericamente rientrano nel programma associativo, in quanto tale schema è proprio la negazione dell'originariità ed unitarietà dell'atto volitivo che, per la sua minore pericolosità, giustifica il temperamento sanzionatorio derivante dall'articolo 81 c.p.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MAZZEI Antonella P. - Presidente

Dott. BIANCHI Michele - Consigliere

Dott. ROCCHI Giacomo - Consigliere

Dott. LIUNI Teresa - rel. Consigliere

Dott. BINENTI Roberto - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 12/03/2019 della CORTE APPELLO di REGGIO CALABRIA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere LIUNI TERESA;
lette le conclusioni del Procuratore generale, PERELLI SIMONE, che ha chiesto la declaratoria di inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con ordinanza del 12/3/2019, la Corte di appello di Reggio Calabria - in funzione di giudice dell'esecuzione - riget…

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