Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 25567 del 4 luglio 2022

ECLI:IT:CASS:2022:25567PEN

Massima

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Il delitto di corruzione propria non richiede l'individuazione dello specifico atto contrario ai doveri di ufficio, essendo sufficiente che il pubblico ufficiale abbia ricevuto dall'impresa controllata denaro od altre utilità in misura tale da evidenziare una commistione di interessi atta a vanificare la doverosa funzione di controllo che gli è demandata, integrando così la violazione dei doveri di fedeltà, imparzialità e perseguimento esclusivo degli interessi pubblici. Inoltre, il turbamento della gara d'appalto può configurarsi anche quando la condotta fraudolenta o collusiva abbia soltanto influito sulla regolare procedura della gara medesima, essendo irrilevante che si produca un'effettiva alterazione dei risultati di essa. Ai fini dell'integrazione del delitto di corruzione, non è necessaria l'individuazione del pubblico ufficiale corrotto, essendo sufficiente che non sussistano dubbi circa l'effettivo concorso di un pubblico ufficiale o di un incaricato di pubblico servizio nel fatto di corruzione. La corretta qualificazione giuridica dei fatti corruttivi rende generica la censura sull'inutilizzabilità delle intercettazioni. La valutazione in ordine alla sussistenza del pericolo cautelare, sorretta dalla modalità, gravità e numero di reati, nonché dalla stabile e professionale dedizione all'inquinamento della "cosa pubblica", è incensurabile in sede di legittimità.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FIDELBO Giorgio - Presidente

Dott. VILLONI Orlando - Consigliere

Dott. CAPOZZI Angelo - Consigliere

Dott. CALVANESE Ersilia - rel. Consigliere

Dott. DI GIOVINE Ombretta - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la ordinanza del 10/12/2021 del Tribunale di Napoli;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal componente CAPOZZI Angelo;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale ((omissis)), che ha concluso chiedendo l'annullamento con rinvio;
uditi i difensori, avv. (OMISSIS) e (OMISSIS), che hanno concluso chiedendo l'accoglimento del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con la o…

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