Cassazione penale Sez. V sentenza n. 4816 del 10 febbraio 2022

ECLI:IT:CASS:2022:4816PEN

Massima

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Il reato di falsa attestazione o dichiarazione a un pubblico ufficiale sulla identità o su qualità personali proprie o di altri, di cui all'art. 495 c.p., comma 2, n. 2, si configura anche nel caso in cui il soggetto fornisca molteplici dichiarazioni, tutte fra loro diverse, in merito alle proprie generalità, non rilevando la circostanza che non sia stato possibile accertare le sue vere generalità e che in una sola occasione egli possa aver detto il vero. Ciò in quanto l'elemento essenziale del reato è la condotta di colui che fornisce false indicazioni sul proprio stato, sulla propria identità, di cui la data di nascita costituisce uno degli elementi fondamentali, ovvero su tutte le altre indicazioni che concorrono a stabilire le condizioni della persona, ad individuarla ed identificarla. Pertanto, il reato si perfeziona anche qualora il soggetto abbia reso dichiarazioni contraddittorie sulle proprie generalità, senza che sia necessario accertare le sue effettive generalità. La giurisprudenza di legittimità è consolidata nel ritenere che, ai fini della configurabilità del reato, non rileva la circostanza che in una sola occasione il soggetto possa aver detto la verità, essendo sufficiente la pluralità di dichiarazioni false rese in merito alle proprie generalità.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. VESSICHELLI Maria - Presidente

Dott. GUARDIANO Alfredo - rel. Consigliere

Dott. DE MARZO Giuseppe - Consigliere

Dott. MOROSINI Elisabetta M - Consigliere

Dott. MAURO Anna - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 06/02/2020 della CORTE APPELLO di TRIESTE;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere GUARDIANO ALFREDO;
il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore GIORDANO LUIGI ha concluso chiedendo l'inammissibilita' del ricorso.
FATTO E DIRITTO
Con la sentenza di cui in epigrafe la corte di appello di Trieste riformava in favore dell'imputato, limitatament…

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