Cassazione penale Sez. I sentenza n. 1847 del 21 gennaio 2011

ECLI:IT:CASS:2011:1847PEN

Massima

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L'impugnazione di un provvedimento cautelare personale, sia da parte del pubblico ministero che della difesa, è soggetta a specifiche forme e modalità tassative previste dagli articoli 582 e 583 c.p.p., finalizzate a garantire l'autenticità della provenienza e la ricezione dell'atto. La mancata osservanza di tali formalità, come l'assenza di indicazioni sulla persona che ha materialmente presentato l'atto di impugnazione o l'utilizzo di modalità di trasmissione diverse dalla raccomandata o dal telegramma, comporta l'inammissibilità dell'impugnazione, a prescindere dalla qualità di pubblico ministero del soggetto che l'ha proposta. L'accertamento della ritualità della presentazione dell'atto di impugnazione è essenziale per la valida instaurazione del procedimento di gravame, in quanto costituisce un requisito di forma non derogabile, la cui mancanza determina l'inammissibilità dell'impugnazione stessa.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SILVESTRI Giovanni - Presidente

Dott. IANNELLI Enzo - Consigliere

Dott. VECCHIO Massimo - Consigliere

Dott. BONITO Francesco M.S. - Consigliere

Dott. CARTA Adriana - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) VA. VI. , N. IL (OMESSO);

avverso l'ordinanza n. 2733/2009 TRIB. LIBERTA' di TORINO, del 21/12/2009;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. CARTA Adriana;

sentite le conclusioni del PG Dott. ((omissis)), il quale concludeva per il rigetto del ricorso.

Udito il difensore avv. ((omissis)) del Foro di Torino.

IN FATTO

1.1. -Con ordinanza n. 2733/09 T.L.R, resa il 21.12.2009 e deposi…

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