Cassazione penale Sez. I sentenza n. 52114 del 19 novembre 2018

ECLI:IT:CASS:2018:52114PEN

Massima

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Il giudice dell'esecuzione, nel procedimento ai sensi dell'art. 671 c.p.p. per il riconoscimento della continuazione tra più reati, è tenuto a valutare l'esistenza di un unitario disegno criminoso sulla base degli elementi fattuali emersi nei giudizi di cognizione, senza poter riesaminare nel merito gli accertamenti già compiuti in sede di cognizione. Tale valutazione deve essere condotta in modo coerente, considerando la prossimità temporale delle condotte, la comunanza del bene giuridico leso, le modalità esecutive e la finalità unitaria, pur senza richiedere una dettagliata programmazione preventiva di tutti i singoli reati. Ove il giudice della cognizione abbia già riconosciuto la continuazione tra alcuni reati, il giudice dell'esecuzione non può disattendere tale statuizione, dovendo tenerne conto nel complessivo giudizio sulla continuazione. Il potere di commisurazione della pena del giudice dell'esecuzione è comunque condizionato dai limiti fissati nei giudizi di cognizione, senza possibilità di aggravare il trattamento sanzionatorio.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DI TOMASSI Mariastefani - Presidente

Dott. BIANCHI Michele - rel. Consigliere

Dott. MANCUSO ((omissis)) - Consigliere

Dott. DI GIURO Gaetano - Consigliere

Dott. CENTONZE Alessandro - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 02/03/2018 del TRIBUNALE di PALERMO;
udita la relazione svolta dal Consigliere MICHELE BIANCHI;
lette le conclusioni del PG dott. ((omissis)) che ha chiesto il rigetto del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con ordinanza depositata in data 6.3.2018 il Tribunale di Palermo, quale giudice dell'esecuzione, in parziale accoglimento della istanza presentata dal difensore di (OMIS…

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