Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 20376 del 14 maggio 2009

ECLI:IT:CASS:2009:20376PEN

Massima

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Il rifiuto di ottemperare all'ordine di "alt" impartito dalle forze dell'ordine, seguito da una fuga in automobile con condotta spericolata e violazioni del codice della strada, integra il reato di resistenza a pubblico ufficiale, anche quando la successiva colluttazione con l'agente intervenuto per l'arresto abbia cagionato lesioni a quest'ultimo. Il dolo del reato di resistenza può essere integrato anche dalla mera accettazione dell'evento lesivo (dolo eventuale), essendo sufficiente che l'agente abbia previsto e accettato il rischio di cagionare lesioni all'agente nell'atto di sottrarsi all'arresto. La ricostruzione dei fatti operata dai giudici di merito, fondata sulle dichiarazioni testimoniali e sulla dinamica degli eventi, è insindacabile in sede di legittimità, salvo vizi logici o giuridici della motivazione, non ravvisabili nel caso di specie.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. AGRO' Antonio S. - Presidente

Dott. COLLA Giorgio - Consigliere

Dott. CONTI Giovanni - Consigliere

Dott. ROTUNDO Vincenzo - Consigliere

Dott. PAOLONI Giacomo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Pa. Me. , n. a (OMESSO);

nei confronti della sentenza in data 14 febbraio 2006 della Corte d'appello di Bologna;

udita in pubblica udienza la relazione fatta dal Consigliere Dott. ((omissis));

udito il Procuratore generale nella persona del sostituto Dott. ((omissis)), che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

FATTO E DIRITTO

Con la sentenza in epigrafe, la Corte d'appello di Bologna, a seguito di…

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