Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 15537 del 28 marzo 2017

ECLI:IT:CASS:2017:15537PEN

Massima

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La circostanza attenuante speciale prevista per i collaboratori di giustizia dal Decreto Legge n. 152 del 1991, art. 8, convertito in L. n. 203 del 1991, trova applicazione esclusivamente con riferimento ai delitti di cui all'art. 416-bis c.p. e a quelli commessi avvalendosi delle condizioni previste da tale norma per agevolare l'attività delle associazioni di tipo mafioso. Tale attenuante non può essere riconosciuta per reati diversi da quelli indicati dalla legge, anche qualora il soggetto abbia effettivamente collaborato con la giustizia, in quanto il tenore letterale della disposizione ne limita l'applicabilità ai soli delitti di matrice mafiosa. La giurisprudenza di legittimità è consolidata nel ritenere che la circostanza attenuante speciale in questione non possa essere estesa analogicamente ad altri reati, dovendosi rispettare il principio di tassatività delle cause di esclusione o diminuzione della pena. Pertanto, i giudici di merito non possono riconoscere tale attenuante per reati diversi da quelli espressamente previsti dalla norma, anche qualora il reo abbia effettivamente collaborato con la giustizia e tale collaborazione sia stata ritenuta meritevole di apprezzamento.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CONTI Giovanni - Presidente

Dott. COSTANZO Angelo - Consigliere

Dott. FIDELBO Giorgio - Consigliere

Dott. GIORDANO ((omissis)) - Consigliere

Dott. D'ARCANGELO Fabrizi - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 20/01/2016 della Corte di Appello di Catanzaro;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. ((omissis));
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dr. ((omissis)) che ha concluso chiedendo la inammissibilita' del ricorso;
udito il difensore, Avv. (OMISSIS), che ha chiest…

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