Il Comune può disporre la sospensione o la riduzione dell'orario di apertura di un pubblico esercizio ai sensi dell'art. 10 del R.D. n. 773/1931 (T.U.L.P.S.) solo in presenza di specifiche violazioni o abusi da parte del titolare dell'autorizzazione, non essendo sufficiente il mero riferimento a fenomeni di disturbo della quiete pubblica verificatisi nell'area circostante il locale, in assenza di responsabilità dirette del gestore. L'Amministrazione deve motivare adeguatamente il provvedimento, individuando in modo chiaro i presupposti di fatto e di diritto che giustificano l'adozione della misura sanzionatoria, senza poter fare generico riferimento a rilievi fonometrici o a riprese video riguardanti l'intera zona. In mancanza di tali elementi, il provvedimento di sospensione o riduzione dell'orario è illegittimo e il titolare dell'esercizio ha diritto al risarcimento del danno conseguente, quantificabile in via equitativa sulla base della perdita di fatturato subita.