La realizzazione di nuove strutture edilizie, anche se qualificate come precarie e amovibili dal richiedente, non può essere autorizzata in aree destinate ad utilizzo agro-forestale comprese nella fascia costiera tutelata dal Piano Paesaggistico Regionale, in quanto tali interventi comportano una trasformazione urbanistica rilevante e duratura del territorio, a prescindere dalla natura dei materiali utilizzati e dalla maggiore o minore amovibilità delle opere. La precarietà di una costruzione deve essere valutata non in base alle caratteristiche strutturali, ma in relazione alla sua obiettiva e intrinseca destinazione naturale, che ne indichi l'uso temporaneo e contingente, funzionale a soddisfare esigenze transitorie. Pertanto, la realizzazione di bungalow, locali di preparazione vivande, piscine, impianti e infrastrutture a servizio di un'attività di turismo rurale, ancorché presentati come interventi precari e amovibili, non può essere considerata conforme alla normativa paesaggistica e urbanistica vigente, in quanto tali opere sono strumentali all'esercizio di un'attività imprenditoriale non temporanea. L'amministrazione comunale è pertanto legittimata a negare i titoli abilitativi richiesti per la realizzazione di tali interventi, in quanto contrastanti con le previsioni del Piano Paesaggistico Regionale e con la disciplina del turismo rurale.