Il Tribunale Amministrativo Regionale, nell'esaminare il ricorso proposto dal proprietario di un compendio immobiliare avverso la delibera comunale di approvazione del nuovo Piano di Governo del Territorio, che aveva previsto l'introduzione di un percorso ciclopedonale sulla strada di accesso all'azienda agricola del ricorrente, ha rilevato l'improcedibilità del ricorso per sopravvenuta carenza di interesse, a seguito della dichiarazione depositata dalla parte ricorrente. Il principio di diritto affermato dalla sentenza è che l'Amministrazione, nell'esercizio della propria discrezionalità pianificatoria, deve contemperare le esigenze di mobilità sostenibile, come la realizzazione di percorsi ciclopedonali, con le specifiche necessità di accessibilità e viabilità connesse all'attività produttiva svolta sui fondi agricoli. In particolare, l'introduzione di un percorso ciclopedonale su una strada di esclusivo servizio di un'azienda agricola, caratterizzata da transito di mezzi ingombranti, può risultare irragionevole e in contrasto con il principio di buon andamento dell'azione amministrativa, qualora non sia adeguatamente motivata e non tenga conto delle peculiari esigenze connesse all'attività produttiva ivi svolta. L'Amministrazione è pertanto tenuta a valutare con particolare attenzione l'impatto di scelte pianificatorie su ambiti produttivi, al fine di contemperare le diverse istanze pubbliche e private in gioco, nel rispetto dei principi di ragionevolezza e proporzionalità.