Cassazione penale Sez. V sentenza n. 33689 del 15 settembre 2010

ECLI:IT:CASS:2010:33689PEN

Massima

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La partecipazione ad un'associazione di tipo mafioso, quale grave indizio di colpevolezza, legittima l'applicazione obbligatoria della custodia cautelare in carcere, salvo che non siano acquisiti elementi dimostrativi dell'insussistenza di esigenze cautelari. In tale contesto, le dichiarazioni convergenti e reciprocamente riscontrantisi dei collaboratori di giustizia, unitamente a riscontri esterni individualizzanti, costituiscono compendio indiziario idoneo a fondare il giudizio di gravità indiziaria, senza che il giudice di legittimità possa rivisitare gli elementi di fatto posti a base della decisione o adottare nuovi e diversi parametri di ricostruzione e valutazione. Inoltre, la sussistenza delle esigenze cautelari si presume in relazione ai delitti di cui all'art. 416-bis c.p., gravando sull'indagato l'onere di allegare elementi dimostrativi della loro insussistenza.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. COLONNESE Andrea - Presidente

Dott. MARASCA Gennaro - Consigliere

Dott. OLDI Paolo - rel. Consigliere

Dott. DE BERARDINIS Silvana - Consigliere

Dott. FUMO Maurizio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) RA. SA. , N. IL (OMESSO);

avverso l'ordinanza n. 4/2010 TRIB. LIBERTA' di PALERMO, del 11/01/2010;

sentita la relazione fetta dal Consigliere Dott. PAOLO OLDI;

sentite le conclusioni del PG Dott. ((omissis)), che ha chiesto il rigetto del ricorso.

MOTIVI DELLA DECISIONE

Con ordinanza in data 11 gennaio 2010 il Tribunale del riesame di Palermo, confermando il provvedimento assunto dal …

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