Cassazione penale Sez. II sentenza n. 4569 del 3 febbraio 2009

ECLI:IT:CASS:2009:4569PEN

Massima

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Il falso attestante il possesso di un requisito soggettivo richiesto per l'ottenimento di un beneficio pubblico, anche se accompagnato dalla presentazione di un documento di identità che ne smentisce il contenuto, integra gli estremi del reato di truffa aggravata, in quanto costituisce un artificio idoneo a indurre in errore l'ente erogatore, il quale è tenuto per legge a fare affidamento sulla veridicità della dichiarazione sostitutiva presentata. La condotta fraudolenta non perde la sua idoneità ingannatoria per il solo fatto che il funzionario pubblico avrebbe potuto agevolmente rilevare la falsità della dichiarazione, atteso che l'obbligo di controllo non esonera il privato dalla responsabilità penale per il falso commesso. Inoltre, la confusione ingenerata da istruzioni amministrative o il peculiare contesto di realizzazione del beneficio non esclude la consapevolezza e volontarietà della condotta fraudolenta, qualora il requisito falsamente attestato fosse di immediata e agevole percezione. Pertanto, la falsa dichiarazione di cittadinanza italiana o comunitaria, presentata per ottenere un contributo pubblico previsto dalla legge, integra gli estremi del reato di truffa aggravata, e non il meno grave reato di indebita percezione di erogazioni pubbliche, atteso che la condotta fraudolenta, consistente nell'artificiosa rappresentazione della realtà, è idonea a indurre in errore l'ente erogatore, il quale è tenuto per legge a fare affidamento sulla veridicità della dichiarazione sostitutiva. Inoltre, la falsa attestazione sulle proprie qualità personali, compiuta al fine di ottenere l'erogazione pubblica, configura altresì il reato di falsa attestazione in atto pubblico.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ESPOSITO Antonio - Presidente

Dott. NUZZO Laurenza - Consigliere

Dott. ZAPPIA Pietro - Consigliere

Dott. CURZIO Pietro - rel. Consigliere

Dott. MACCHIA Alberto - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

PROCURATORE DELLA REPUBBLICA PRESSO IL TRIBUNALE DI VARESE;

contro la sentenza del Giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Varese del 16 luglio 2007;

nei confronti di:

DI. Mb. Ci. ;

Visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;

Udita la relazione del Consigliere, Dott. Pietro Curzio;

Udito il Procuratore generale presso la Corte di cassazione, in persona del Sostituto Dott. Carmelo Sta…

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