Cassazione penale Sez. I sentenza n. 40511 del 5 novembre 2007

ECLI:IT:CASS:2007:40511PEN

Massima

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Il reato di falsità ideologica commessa da privato in atto pubblico di cui all'art. 483 c.p. è assorbito dalla fattispecie di indebita percezione di erogazioni pubbliche di cui all'art. 316-ter c.p. quando l'agente abbia falsamente attestato l'indisponibilità di redditi ostativi al fine di ottenere il beneficio del reddito minimo di inserimento previsto dal D.Lgs. n. 237/1998. In tali casi, le false dichiarazioni o attestazioni del soggetto istante sono già integralmente ricomprese nella struttura tipica del reato di cui all'art. 316-ter c.p., che punisce l'indebito conseguimento di erogazioni pubbliche mediante l'utilizzo o la presentazione di dichiarazioni o documenti falsi o attestanti cose non vere, ovvero l'omissione di informazioni dovute. Pertanto, la condotta dell'agente non può essere autonomamente sussunta nella fattispecie di falsità ideologica, essendo tale ipotesi assorbita e esaurita nell'ambito applicativo dell'art. 316-ter c.p.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. AGRO' Antonio - Presidente

Dott. MILO Nicola - Consigliere

Dott. ROTUNDO Vincenzo - Consigliere

Dott. PAOLONI Giacomo - rel. Consigliere

Dott. DI CASOLA Carlo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto dal:

Procuratore Generale della Repubblica presso la Corte di Appello di Catanzaro;

avverso la sentenza emessa in data 29.11.2005 dal Tribunale di Crotone;

nei confronti di:

IA. Do., nato a (OMESSO) ((OMESSO)) il (OMESSO);

esaminati gli atti, il ricorso e il provvedimento impugnato;

udita in Camera di consiglio la relazione svolta dal consigliere Dott. PAOLONI Giacomo;

udito il Pubblico Ministero in persona del sostituto Procuratore Generale Dott. D'A…

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