La rinuncia al permesso di costruire, per intervenuta decadenza del titolo edilizio o per fatti che rendano in tutto o in parte non più realizzabile l'intervento edilizio assentito, comporta l'obbligo dell'amministrazione di restituire, su richiesta, le somme precedentemente corrisposte a titolo di contributo di costruzione, in quanto tale contributo è strettamente connesso alla trasformazione del territorio e, ove questa non si verifichi, il relativo pagamento diviene privo di causa. In tali ipotesi, il credito vantato dal privato rientra nell'ambito di operatività della disciplina generale in tema di indebito oggettivo di cui all'art. 2033 c.c., con la conseguenza che il privato ha diritto, oltre alla restituzione di quanto indebitamente versato, agli interessi legali dalla data della domanda giudiziale fino al saldo, non spettando invece gli interessi moratori previsti dalla disciplina speciale sui ritardi di pagamento nelle transazioni commerciali, né la rivalutazione monetaria, in assenza di prova del maggior danno subito. L'amministrazione, pertanto, è tenuta a rimborsare le somme indebitamente percepite, maggiorate degli interessi legali dalla proposizione della domanda, con condanna alle spese di giudizio.