Il provvedimento di acquisizione di un bene immobile al patrimonio indisponibile della pubblica amministrazione, adottato ai sensi dell'art. 42-bis del d.P.R. n. 327/2001 (Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di espropriazione per pubblica utilità), costituisce un atto dovuto e vincolato, in esecuzione di precedenti pronunce giurisdizionali che ne hanno già accertato i presupposti di legittimità, per cui eventuali vizi di incompetenza o procedurali non possono inficiarne la validità, in applicazione dell'art. 21-octies, comma 2, della legge n. 241/1990. Tuttavia, la determinazione dell'indennizzo spettante al proprietario del bene acquisito rientra nella giurisdizione del giudice ordinario, in quanto il citato art. 42-bis ha comportato un mutamento del titolo della pretesa, che non è più di natura pubblicistica ma privatistica. Pertanto, il giudice amministrativo è privo di competenza a sindacare la congruità dell'indennizzo, dovendo limitarsi a verificare la legittimità del provvedimento di acquisizione sotto il profilo dei presupposti di legge e del rispetto del contraddittorio procedimentale.