Cassazione penale Sez. V sentenza n. 27589 del 26 giugno 2023

ECLI:IT:CASS:2023:27589PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La mera connessione probatoria tra due procedimenti penali a carico dello stesso imputato, che non comporti una valutazione di merito svolta da uno stesso giudice sul medesimo fatto storico, non determina la sussistenza di un'ipotesi di ricusazione, non potendosi ritenere "pregiudicante" l'attività dei giudici ricusati che abbiano partecipato al collegio che ha valutato, in altro e diverso procedimento a carico dello stesso imputato, le stesse fonti di prova in relazione ad un diverso reato o comunque a diversi fatti. Pertanto, la valutazione espressa dal giudice in un provvedimento reso nell'ambito di un procedimento, ancorché connesso o collegato a quello del quale è investito, concernente lo stesso imputato ma un reato storicamente diverso, laddove funzionale all'esercizio della funzione decisoria, non costituisce indebita manifestazione del proprio convincimento, suscettibile di fondare una richiesta di ricusazione, né essa dà luogo ad una situazione di incompatibilità rilevante, non potendo configurarsi, in assenza dell'identità del fatto storico, alcuna compromissione del principio dell'imparzialità, inteso sia in chiave costituzionale che convenzionale. Inoltre, in tema di ricusazione, ai fini della dichiarazione di inammissibilità dell'istanza di ricusazione avanzata dall'imputato nei confronti dei componenti il collegio e fondata su motivi manifestamente infondati, è legittima l'adozione della procedura "de plano", senza la partecipazione delle parti in camera di consiglio, previa fissazione di udienza e relativo avviso, non comportando tale procedura alcuna violazione del principio del contraddittorio, garantito dalla possibilità di presentare deduzioni in forma scritta anche non in presenza delle parti.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PEZZULLO Rosa - Presidente

Dott. PISTORELLI Luca - Consigliere

Dott. SESSA Renata - Consigliere

Dott. BRANCACCIO Matilde - rel. Consigliere

Dott. CIRILLO Pierangelo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
(OMISSIS) nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 13/01/2023 della CORTE APPELLO di FIRENZE;
udita la relazione svolta dal Consigliere MATILDE BRANCACCIO;
lette le conclusioni del PG ANDREA VENEGONI, che ha chiesto l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. I ricorrenti (OMISSIS) e (OMISSIS), con tre motivi di censura proposti dal difensore di fiducia, avv. (OMISSIS), denunciano violazione dell'articolo 36 c.p.p. (primo motivo) n…

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