Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La limitazione del numero massimo di posteggi di cui un soggetto giuridico può essere titolare o possessore nell'ambito del commercio su aree pubbliche, anche con riferimento ai componenti della medesima "famiglia anagrafica", è legittima in quanto volta a tutelare la concorrenza e a evitare la costituzione di posizioni di tendenziale oligopolio, in attuazione dei principi di derivazione eurounitaria recepiti nell'ordinamento nazionale. Tale limitazione, infatti, pur incidendo sulla libertà di iniziativa economica costituzionalmente garantita, risulta proporzionata e ragionevole in considerazione della natura intrinsecamente limitata delle risorse pubbliche oggetto di concessione e della necessità di assicurare una pluralità e differenziazione dell'offerta a beneficio dei consumatori finali. La nozione di "famiglia anagrafica", sebbene originariamente prevista a fini anagrafici, ben può essere utilizzata anche come parametro per valutare la possibile concentrazione di interessi economici convergenti in capo a soggetti legati da vincoli di parentela, affinità o comunque da relazioni giuridicamente rilevanti, al fine di prevenire fenomeni di oligopolio o comunque di eccessiva concentrazione dell'offerta.