Cassazione penale Sez. III sentenza n. 39750 del 11 novembre 2010

ECLI:IT:CASS:2010:39750PEN

Massima

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Il pubblico ufficiale o l'incaricato di pubblico servizio che, abusando dei poteri e dei doveri connessi all'esercizio delle proprie funzioni nonché delle condizioni di handicap delle persone offese, compia ripetuti atti di palpeggiamento o di natura masturbatoria, in un crescendo di invasività della sfera sessuale, integra il reato di violenza sessuale aggravata, non potendo essere riconosciuta l'attenuante della lieve entità quando gli atti, per le modalità esecutive, per la metodicità degli abusi, per la violazione dei doveri di assistenza e cura, per il tradimento del rapporto di fiducia e per le condizioni di particolare fragilità della vittima, abbiano determinato una grave compressione della libertà sessuale, anche in considerazione della incapacità della stessa di fronteggiare la capacità suggestiva dell'agente che ha fatto leva proprio sull'insufficienza mentale della vittima per attirarne la curiosità o lo spirito di emulazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DE MAIO Guido - Presidente

Dott. CORDOVA Agostino - Consigliere

Dott. AMORESANO Silvio - Consigliere

Dott. MULLIRI Guicla I. - Consigliere

Dott. MARINI Luigi - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) Es. Fr. nato il (OMESSO);

avverso la sentenza del 13.10.2009 della Corte di Appello di Torino;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dr. ((omissis));

sentite le conclusioni del P.G., Dr. ((omissis)), che ha chiesto il rigetto del ricorso;

sentito il difensore, avv. ((omissis)), che ha concluso per l'accoglimento del ricorso.

OSSERVA

1) Con sentenza del 5.11.2008 il GUP del Tribunale di Torino…

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