Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 21375 del 4 giugno 2010

ECLI:IT:CASS:2010:21375PEN

Massima

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Il provvedimento cautelare della custodia in carcere può essere legittimamente applicato, in presenza di gravi indizi di colpevolezza, nei confronti di un soggetto indagato per reati gravi e complessi, quali la concussione, la falsità in atti pubblici e il peculato, qualora sussistano esigenze cautelari di natura cautelare, come il pericolo di fuga o di reiterazione del reato, e non risultino sufficienti misure meno afflittive. Il giudice, nel valutare la sussistenza dei presupposti per l'applicazione della misura, deve effettuare un'analisi approfondita degli elementi di fatto e di diritto, motivando adeguatamente la propria decisione. La rinuncia all'impugnazione da parte dell'indagato comporta l'inammissibilità del relativo ricorso, con conseguente condanna al pagamento delle spese processuali e di una somma in favore della cassa delle ammende.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SERPICO Francesco - Presidente

Dott. CORTESE Arturo - Consigliere

Dott. FAZIO ((omissis)) - Consigliere

Dott. CITTERIO Carlo - Consigliere

Dott. FIDELBO Giorgio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Sc. An. , nato a (OMESSO);

contro l'ordinanza del 13 settembre 2009 emessa dal Tribunale di Lecce;

visti gli atti, l'ordinanza impugnata e il ricorso;

sentita la relazione fatta dal consigliere dott. FIDELBO Giorgio;

sentito il Sostituto Procuratore generale, dott. IACOVIELLO ((omissis)), che ha chiesto l'inammissibilita' del ricorso.

RITENUTO IN FATTO E IN DIRITTO

Sc.An. ha presentato ri…

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