Il ricorso giurisdizionale amministrativo è soggetto al termine perentorio di sessanta giorni dalla comunicazione o notificazione dell'atto impugnato, ai sensi dell'art. 46 del Codice del processo amministrativo. Il mancato rispetto di tale termine comporta l'irricevibilità del ricorso, non essendo possibile derogare alla perentorietà del termine previsto dalla legge, a tutela dell'interesse pubblico al rispetto dei tempi processuali e della certezza dei rapporti giuridici. Il giudice amministrativo, rilevata l'irricevibilità del ricorso per tardività della notifica alla controparte, è tenuto a dichiarare l'inammissibilità dell'impugnazione, senza poter entrare nel merito della controversia, in ossequio al principio di tassatività dei motivi di ricorso e di concentrazione del processo amministrativo. La declaratoria di irricevibilità del ricorso, inoltre, non comporta alcun onere di spese a carico della parte soccombente, in assenza di una pronuncia sul merito della questione.