Tribunale Amministrativo Regionale Lombardia - Milano sentenza n. 2721 del 2018

ECLI:IT:TARMI:2018:2721SENT

Massima

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Il Comune, nell'esercizio della propria discrezionalità pianificatoria, può legittimamente destinare aree a finalità agricole o di tutela ambientale, anche in assenza di un effettivo utilizzo agricolo, al fine di limitare il consumo di suolo e garantire l'equilibrio delle condizioni di vivibilità, assicurando la quota di valori naturalistici e ambientali necessaria a compensare gli effetti dell'espansione dell'aggregato urbano. Tali scelte, sorrette da adeguata motivazione, non sono sindacabili dal giudice amministrativo, salvo che non siano inficiate da manifesta arbitrarietà o irragionevolezza, ovvero da travisamento dei fatti in ordine alle esigenze che si intendono soddisfare. L'interesse dei privati alla conferma della previgente destinazione urbanistica è un mero interesse di fatto non tutelabile in sede giurisdizionale, in quanto l'urbanistica e il correlativo esercizio del potere di pianificazione devono essere ricostruiti come intervento degli enti esponenziali sul proprio territorio, in funzione dello sviluppo complessivo ed armonico dello stesso, potendo pertanto tenere conto anche di esigenze legate alla tutela di interessi costituzionalmente primari, come quelli ambientali e paesaggistici. Nell'ambito del procedimento di formazione dello strumento urbanistico, l'Amministrazione non è obbligata ad una analitica confutazione di ciascuna osservazione presentata dai privati, essendo sufficiente il mero contrasto con i principi ispiratori del piano. Inoltre, in assenza di nuovi elementi conoscitivi e valutativi emersi dalle osservazioni, non sussiste l'obbligo di convocare una ulteriore conferenza di valutazione nell'ambito della procedura di Valutazione Ambientale Strategica.

Sentenza completa

Pubblicato il 03/12/2018

N. 02721/2018 REG.PROV.COLL.

N. 01690/2017 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Lombardia

(Sezione Seconda)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 1690 del 2017, proposto da
- C.E.A. Compagnie d’Exploitations Agricoles S.r.l., in persona del legale rappresentante pro-tempore, rappresentata e difesa dall’Avv. Bruno Santamaria ed elettivamente domiciliata presso lo studio dello stesso in Milano, Galleria del Corso n. 2;

contro

- il Comune di Monza, in persona del Sindaco pro-tempore, rappresentato e difeso dagli Avv.ti Paola Giovanna Brambilla, Maria Assunta Banza, Annalisa Bragante, Stefano Boeche e Giancosimo Maludrottu e domiciliato ai sensi dell’art. 25 cod. proc. amm.;
- l’Autorità Competente per la V.A.S. del Comune di Monza, non costituit…

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