Cassazione penale Sez. III sentenza n. 34245 del 7 settembre 2012

ECLI:IT:CASS:2012:34245PEN

Massima

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Il rifiuto consapevole e ingiustificato di adempiere a un incarico pubblico, liberamente accettato, integra il reato di omissione di atti d'ufficio di cui all'articolo 328 del codice penale, indipendentemente dalla sussistenza di un dolo specifico, essendo sufficiente il dolo generico, ovvero la volontà cosciente di non adempiere ai doveri imposti. La mera negligenza o scarsa sensibilità istituzionale non escludono la configurabilità del reato, che richiede invece la prova della consapevolezza dell'inadempimento, senza che l'imputato abbia addotto elementi per ipotizzare una condotta colposa. Il giudice non può pertanto riqualificare il reato in una fattispecie contravvenzionale, in assenza di una motivazione adeguata che escluda il dolo generico e dimostri la sussistenza di una grave negligenza.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SQUASSONI Claudia - Presidente

Dott. AMORESANO Silvio - rel. Consigliere

Dott. MARINI Luigi - Consigliere

Dott. SAVINO M. Pia Gaetana - Consigliere

Dott. ANDRONIO Alessandro Mar - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

PM. presso il Tribunale di Siracusa;

avverso la sentenza del 22.3.2010 del Tribunale di Siracusa;

nei confronti di:

1) (OMISSIS) nato il (OMISSIS);

sentita la relazione svolta dal Consigliere Silvio Amoresano;

sentite le conclusioni del P. G., dr. Vito D'Ambrosio, che ha chiesto annullarsi con rinvio la sentenza impugnata.

RITENUTO IN FATTO

1. Con sentenza del 22.3.2010 il Tribunale di S…

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