Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: Gli accordi conclusi tra coniugi in sede di separazione consensuale o divorzio congiunto, anche se stipulati "a latere" del procedimento giudiziale, possono mantenere efficacia anche dopo la pronuncia del provvedimento di cessazione degli effetti civili del matrimonio, purché risultino rispettare i limiti dell'autonomia privata e non contrastare con i diritti indisponibili. Pertanto, l'interpretazione di tali accordi non può essere limitata alla sola lettura del dispositivo o della motivazione del provvedimento giudiziale, essendo consentito al giudice dell'opposizione esecutiva di valutare ulteriori elementi ritualmente acquisiti nel processo, a condizione che ciò non comporti una sostituzione della propria valutazione in diritto a quella del giudice del merito. Spetta al giudice accertare, caso per caso, se l'accordo "a latere" abbia mantenuto efficacia anche dopo il divorzio, sulla base di un'interpretazione complessiva dello stesso che tenga conto del suo contenuto e della volontà delle parti, senza poter affermare in via generale l'impossibilità di una sua perdurante efficacia.