Cassazione penale Sez. III sentenza n. 25789 del 7 luglio 2021

ECLI:IT:CASS:2021:25789PEN

Massima

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Il reato di associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, di cui all'art. 74 del D.P.R. n. 309/1990, si configura quando sia provata l'esistenza di un vincolo associativo stabile e duraturo tra almeno tre persone, caratterizzato dalla suddivisione di ruoli e compiti, dalla disponibilità di mezzi e luoghi idonei alla realizzazione del programma criminoso, nonché dalla reiterazione di condotte illecite riconducibili al sodalizio. La partecipazione al reato associativo può essere desunta anche dalla commissione di singoli episodi delittuosi, purché rivelatori di un ruolo specifico e funzionale all'associazione. L'elemento soggettivo del reato è integrato dalla consapevolezza e volontà dell'agente di aderire stabilmente al programma criminoso, indipendentemente dalla natura delle sostanze stupefacenti oggetto dei reati-fine. La circostanza aggravante della transnazionalità, di cui all'art. 4 della L. n. 146/2006, è applicabile ai reati-fine commessi dai membri dell'associazione per delinquere anche in caso di immedesimazione tra il sodalizio criminoso e il gruppo organizzato operante in più Stati. Ai fini dell'applicazione della circostanza aggravante della ingente quantità di cui all'art. 80, comma 2, del D.P.R. n. 309/1990, il giudice può fare riferimento ad elementi diversi dall'accertamento tecnico sul principio attivo, purché adeguatamente motivati, senza essere vincolato all'esecuzione di una perizia. Il giudice di appello, in assenza di specifici motivi di impugnazione, non può procedere d'ufficio alla riduzione della pena, essendo tale facoltà circoscritta all'applicazione dei benefici e delle attenuanti indicati dall'art. 597, comma 5, c.p.p. La determinazione della pena deve essere effettuata in relazione alla posizione individuale dell'imputato, senza che gravi sull'organo giudicante un onere motivazionale in ordine all'eventuale differenziazione del trattamento sanzionatorio rispetto a quello applicato ai coimputati.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DI NICOLA Vito - Presidente

Dott. RAMACCI Luca - Consigliere

Dott. SEMERARO Luca - rel. Consigliere

Dott. MACRI' Ubalda - Consigliere

Dott. ANDRONIO ((omissis)) - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sui ricorsi proposti da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
(OMISSIS) nato il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 11/12/2019 della CORTE APPELLO di LECCE;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. LUCA SEMERARO;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Dott. MASTROBERARDINO Paola;
Il PG chiede alla Corte di voler accogliere il motivo di censura proposto dall'avv. (O…

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